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I calchi in legno del burro di Beppino Occelli
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Nella scorsa news avevamo compiuto un breve excursus sulla storia del burro, dalle sue origini risalenti al 1500 a.C. ai suoi utilizzi in India e nel Tibet prima e in Europa poi, nell’Impero Romano (dove veniva utilizzato anche per la cura dei capelli) e in Gran Bretagna, dove invece col burro si curava la pelle, si proteggevano gli scafi in legno delle navi e si alimentavano le lampade.
Il burro è stato da sempre uno dei prodotti di Beppino Occelli più apprezzati e premiati. Un burro semplicemente eccellente perché prodotto da panna italiana di centrifuga ottenuta dal latte proveniente al 100% italiano.
Si parlava di tradizione, quindi. Se in Piemonte fino a metà del secolo scorso si usava la zangola in legno per produrre il burro, Occelli ha voluto recuperare e mantenerne un’altra altrettanto importante: quella dell’utilizzo dei calchi in legno. In passato, infatti, i panetti di burro venivano plasmati utilizzando dei calchi in legno che venivano incisi con uno scalpello per ornarli con disegni di fiori, animali o messaggi augurali.
L’inevitabile processo tecnologico e l’industrializzazione della produzione ha fatto cadere in disuso l’utilizzo di questi calchi, ormai da qualche decennio.
Beppino Occelli ha voluto mantenerli, invece, e da qui nascono i famosi calchi con l’incisione della mucca o della stella alpina.
È un ulteriore segno di riconoscimento del burro di Beppino Occelli, che dimostra ancora una volta il suo desiderio di mantenere un legame forte con le tradizioni e le usanze del passato.