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Storia e tradizione: breve storia del burro
Il burro Beppino Occelli è molto più di un burro: rappresenta da oltre quarant’anni la qualità e l’eccellenza del nostro marchio, oltre a tutta la tradizione gastronomica piemontese. Realizzato solo ed esclusivamente da panna italiana di centrifuga, è uno dei marchi di fabbrica di Beppino Occelli.
Un prodotto tradizionale, la cui origine si perde (quasi) nella notte dei tempi.
Quando e dove nasce il burro? Sul quando la risposta è prima di Cristo: le prime testimonianze di uno dei primi alimenti derivati dal latte, infatti, risalgono al 1500 a.C.
Per quanto riguarda il dove, sembra che i primi utilizzatori del burro siano stati gli indiani, che lo utilizzavano non solo per l’alimentazione. Non troppo lontano, in Tibet, i monaci utilizzavano il burro durante i propri inni sacri.
In Europa (nell’attuale Regno Unito) col burro si proteggevano le navi, si curava la pelle e si alimentavano le lampade. I Romani, invece, lo utilizzavano per la cura dei capelli.
A proposito di Romani, persino Giulio Cesare rimase stupito dalla bontà del burro: si narra che nei pressi dell’attuale Milano gustò degli asparagi, uno dei suoi piatti preferiti, cotti proprio nel burro.
Parlando di storia e tradizione, ci siamo chiesti come veniva prodotto il burro nel nostro Piemonte. A mano, naturalmente, con uno strumento chiamato zangola (biròla o burera in dialetto piemontese), un contenitore in legno di rovere munito di stantuffo, all’interno del quale veniva rovesciata la panna ottenuta dal latte munto la sera prima, che riposava di notte per 8-12 ore. Lo stantuffo della zangola veniva poi azionato per circa due ore, e il risultato finale era, appunto, un burro 100% artigianale.
Un’usanza diffusa in tutto il Piemonte e nel nord Italia in genere fino alla metà del Novecento. Beppino Occelli ha voluto recuperare un’altra tradizione: quella dei calchi in legno. Ma ne parleremo più in dettaglio nella prossima news.