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Il burro fa male?

Il burro fa male?

Il burro fa male? Certo che no! Sempre se non si esagera, come con qualsiasi altro alimento e nutriente.

Ce lo siamo chiesti in questi giorni in cui siamo reduci da due settimane di festa in cui molto probabilmente abbiamo mangiato (e bevuto) un po’ più del solito. Nulla che un’alimentazione corretta e un’attività fisica regolare non possano mettere a posto.

Tornando alla nostra domanda iniziale, andiamo a vedere perché il burro non fa male: secondo uno studio pubblicato dall’European Journal of Nutrition, che ha incrociato a sua volta i dati di 16 studi, non c’è una diretta connessione fra il burro (e altri alimenti grassi simili) e l’incremento del rischio di malattie cardiovascolari.

Anzi, il burro contiene numerosi nutrienti utili per il nostro organismo e in particolare per il nostro sistema cardiovascolare: fra questi la vitamina A, che ha una funzione protettiva nei confronti della tiroide e delle ghiandole surrenali, che a loro volta aiutano il cuore a “funzionare” regolarmente. La vitamina A, inoltre, stimola la produzione di collagene, sostanza che favorisce l’elasticità della pelle.

Oltre alla vitamina A, nel burro è presente anche la vitamina D, che aiuta l’assorbimento di calcio e fosforo, elementi indispensabili per rafforzare le ossa.

Come dicevamo all’inizio, essendo un alimento grasso (circa 83% di grassi) il burro va assunto con moderazione.

I nutrizionisti raccomandano una dose giornaliera dai 10 ai 14 grammi: più che sufficienti, quindi, per imburrare del pane a colazione o per condire della pasta ripiena a pranzo, magari accompagnandolo con del formaggio grattugiato.

E se poi il burro è quello Occelli, fatto con panna dolce di centrifuga scremata da latte rigorosamente italiano, può essere gustato anche “crudo, semplicemente al coltello”, come scritto sul Wine Spectator che ha classificato al primo posto il nostro burro fra i tredici migliori al mondo!