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Burro & Make Up

Burro & Make Up

Che siano ottenuti da latte animale o semi vegetali, il burro manda immediatamente la mente a qualcosa di morbido, sontuoso, gratificante. Si applica anche sul fronte cosmetico, poiché questi meravigliosi ingredienti sanno combinare perfettamente la sensorialità della texture con la funzionalità della formula. E sono una coccola cross-stagionale: «Grazie a componenti come la vitamina E, gli acidi grassi Omega 3 e 6 e le ceramidi, garantiscono un calore costante in inverno proteggendo la funzione barriera. Più avanti, preparano la pelle ai cambiamenti stagionali e agli eccessi primaverili, mentre in estate offrono un plus idratante, essenziale soprattutto durante l'esposizione al sole», spiega il dermatologo Pucci Romano, presidente di Skineco e autore del nuovo manuale Matters of the skin (Sperling & Kupfer, euro 18,90).

La multisensorialità si fa strada anche nel cuore di ogni beauty addict, soprattutto quando viene miscelata con erbe e oli essenziali, perché avvisano positivamente non solo il tatto, ma anche l'olfatto, i cui recettori sono presenti anche sulla pelle. Cosa c'è di più: i burri sono tra i migliori rappresentanti della gastronomia di bellezza più soddisfacente, grazie all'abbondanza di grassi, che dà loro un sapore rotondo e pieno, e la capacità di evocare cibi di conforto, come torte della nonna e burro di pane e marmellata. E a proposito di grassi: oltre a proteggere la pelle dalle aggressioni ambientali, garantiscono ottime prestazioni anti-invecchiamento. «Con l'invecchiamento, gli enzimi desaturasi, che regolano la sintesi degli acidi grassi polinsaturi Omega 3 e 6, essenziali per l'equilibrio delle membrane cellulari, diminuiscono: per questo motivo, dopo 40 anni, la cura della pelle dovrebbe favorire i cosmetici con una buona percentuale di grassi, indipendentemente dal tipo di pelle», osserva Romano. Un altro punto a favore di questi ingredienti 'supereroi' è la loro versatilità, perché nutrono e dissetano non solo la pelle del viso e del corpo, ma anche i capelli.

Da tempo (quasi) demonizzato, il burro è stato rivalutato come antietà da una nuova linea di ricerca, soprattutto se consumato a colazione sul modello anglosassone del "grasso nero", un doppio espresso aromatizzato con un cucchiaino di burro chiarificato o ghee e burro di cocco più fave di cacao. Parlando di ghee, che per la sua ricchezza di antiossidanti è anche la punta di diamante della dietetica ayurvedica: si ottiene mediante cottura lenta a bagnomaria, che lo priva della parte acquosa e della caseina e che invece mantiene invariato il contenuto di grassi saturi (circa il 60%), la maggior parte dei quali sono a catena corta (non memorizzati dal corpo, quindi "dietetico"). Tra le altre cose, oltre che consumato, il ghee è anche ottimo spalmato sulla pelle: può essere applicato intorno agli occhi, per nutrirsi e idratarsi in profondità, oppure può essere miscelato con un cucchiaino di curcuma per ottenere una maschera fiammeggiante e antiossidante per il viso, da conservare per una ventina di minuti.
Ma anche senza multare, il burro vanta diversi punti a suo favore: tra le altre cose, stimola il rilascio della proteina BDNF, che riduce la sensazione di fame e attiva il metabolismo, ed è una buona fonte di intermedio-gli acidi grassi a catena, che il corpo usa facilmente e non immagazzina. Contiene anche molti Omega 3 e 6, essenziali non solo per il sistema immunitario e la chimica del cervello di buon umore, ma anche per la gioventù della pelle. «Il burro è ricco di selenio, un agente anti-invecchiamento, e di vitamina A, che rigenera i tessuti, stimola la produzione di fibre di sostegno per il derma e contrasta la degradazione del collagene da parte degli enzimi. Ed è tra le pochissime fonti alimentari di vitamina D, che tra le altre cose è un antiossidante e garantisce un buon equilibrio del metabolismo della pelle», dice Romano. Tuttavia, i nutrizionisti suggeriscono di consumare il burro preferibilmente crudo e nella quantità massima di 20-30 grammi al giorno, scegliendo uno di ottima qualità, come quelli provenienti da freschi pascoli di collina e di montagna e dalla transumanza, perché sono anche i più ricchi in CLA (acido linoleico coniugato, grassi acido linoleico coniugato), un potente antinfiammatorio, e vitamina K2, che è anche essenziale per la salute dentale.